Non trovo più… “Le parole per dirlo”

Forse dovrei trovare un altro nome per questo blog!
Sì, perché sempre più spesso mi accorgo di non avere parole per commentare ciò che vedo succedere in giro per il mondo, oppure non riesco a descrivere i miei stati d’animo e la condizione difficile che sto vivendo in questa fase della vita.
Io che prima scrivevo facilmente di tutto e su tutto, inizio a pensare che non serva a nulla esprimermi per comunicare il mio punto di vista, io che ho sempre stimolato gli altri a far circolare idee e conoscenze, è come se fossi caduta in una bolla di silenzio. 

Sono frastornata dalla quantità di notizie e informazioni, di parole e immagini, che ogni giorno ci arrivano dai media e dai social. Sto provando a difendermi, selezionando al massimo ciò che leggo e ascolto, eppure ciò che mi ‘arriva’ mi sembra sempre troppo. Più gli altri parlano, più io provo la tentazione del silenzio, anche se a volte parlare e prendere posizione può diventare un dovere.

Chissà se questa afasia è temporanea, nel qual caso pazientemente cercherò di superare questa fase, ma se dovesse durare a lungo il mio disagio aumenterebbe: infatti a me piace il contatto con gli altri, lo scambio di idee, la circolazione delle informazioni, amo discutere e ragionare, raccontare ed esprimere ciò che penso e ciò che sono.

Ma a chi interessa oggi ciò che ho da dire? Forse è questa la domanda che mi blocca sul nascere qualsiasi tentativo di articolare dei pensieri…

 

37 risposte a “Non trovo più… “Le parole per dirlo”

  1. Cristina cara, mi trovo nel tuo stesso stato d’animo e sempre più spesso anch’io rinuncio a scrivere.
    A me in ogni caso interessa ascoltare la tua voce 💙 un abbraccio caldo.

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  2. Leggendo leggendo si trovano cosa interessanti che poi stimolano a scrivere. Quindi, si scrive perché qualcuno c’è sempre che legge ed apprezza se è scritto bene e se dice cose che suscitano interesse o attenzione. Poi c’è chi scrive per se stesso, una sorta di sfogo, un diario personale ma pubblico in cui buttare i propri deliri per esorcizzarli

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    • Cara Giuliana, ciò che provo è strano, so che c’è qualcuno lì fuori che legge e “ascolta” la mia voce, ma ciò che ho da dire mi sembra sempre più insignificante. E questa sensazione mi blocca.

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      • Non devi pensarlo mai. Ognuno di noi ha tanto da offrire, ognuno nella sua maniera. Ci sono post che ci colpiscono di più perché magari l’argomento è stuzzicante o perché racconta di stati d’animo nei quali ci rivediamo. E poi se un blogger scrive banalità e sciocchezze nessuno lo segue 😄

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  3. dev’essere uno stato d’animo che si diffonde; in fondo leggerlo mi conforta, dato che attribuivo questa crisi di fiducia nella parola anche alla mia età.

    però reagire insieme è la strada.

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  4. Pingback: Cesare Battisti, il terrorismo di sinistra e quello islamista: cinquant’anni di strategia della tensione in Italia e nel mondo – bortoblog 16 – 152 – cor-pus 15

  5. Tu comunque esprimi quello che hai dentro…vedrai che a qualcuno interesserà! 😉

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  6. Se ti può consolare anch’io in questo periodo mi domando quanto serva che io scriva…
    E infatti è da un po’ che non lo faccio…

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  7. La domanda ultima che spesso ha fermato anche me ☺

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  8. Invece dovresti dire senza pensare a chi possa interessare😍

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  9. Ci sono tanti mondi… Quelli più rumorosi, frastornanti e quelli più intimi, fatti di dialoghi pacati, condivisioni, scambi: qui tu puoi dire ed essere ascoltata. Qui abbiamo interesse per ciò che scrivi e condividi. E se anche sono pensieri sconfortati o interrogativi senza risposte, vanno bene, sono comunque vita condivisa, che arriva.
    A me interessa quel che scrivi.
    Un abbraccio, cara Cristina

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  10. Ti capisco e non immagini quanto. Siamo travolti da eventi ed emozioni e forse è questo troppo su cui avremmo molto da dire che sfocia in un’emplosione di pensieri difficili da organizzare. A me sta succedendo esattamente lo stesso, mancanza di tempo a parte.
    Continuo tuttavia a ritenere che qualunque parola sia degna di lettura e ascolto e bene hai fatto a esprimere il tuo stato d’animo.
    Un abbraccio 🌹

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    • Pensieri difficili da organizzare… sono un groviglio, a volte un guazzabuglio che non ha né capo né coda. E poi ci sono quei pensieri che ti fanno star male, le paure che tieni per te, per pudore soprattutto. Grazie cara delle tue parole. Un caldo abbraccio anche a te! 💐

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  11. Ti capisco… e tu hai capito il sottoscritto quando ha accettato di “non essere sano di mente”… secondo chi ha sempre qualcosa da dire… e dice come se fosse vangelo.
    Bisogna farsi coraggio.
    Buona serata.
    Quarc

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  12. L’importante che quello che scrivi piace a te.A me per esempio piace far sentire la mia voce il mio pensiero,prima di iscrivermi a WP mi sentivo prigioniero di me stesso perché volevo gridare al mondo tutto ciò che pensavo.Adesso sono soddisfatto a prescindere se i miei articoli piacciono o no.Certo mi impegno nello scrivere storie interessanti attuali e reali che destino interesse e curiosità in chi mi segue.NON ARRENDERSI MAI.Ciao Leo!

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    • Grazie Leo, non mi arrendo facilmente ma probabilmente vivo una fisiologica battuta di arresto, una fase in cui le energie emotive sono concentrate (ed esaurite…) sulle difficoltà che sto attraversando in campo sanitario (un serio effetto collaterale – di difficile soluzione – mi sta impedendo di continuare la terapia per il carcinoma polmonare, l’unica che stava funzionando…). Forse sono prigioniera di me stessa, come dici tu, e farei bene a liberarmi. Lo so e devo provarci.
      Ancora grazie, mi fanno bene le parole di incoraggiamento.
      Un caro saluto Cristina

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  13. Hai ragione quando scrivi che “sempre più spesso mi accorgo di non avere parole per commentare ciò che vedo succedere in giro per il mondo”: è una profonda sensazione che proviamo in moltissimi, quando ci troviamo di fronte alle desolanti, inquietanti, tragiche e incredibili notizie che provengono da ogni parte del mondo e dal nostro Mediterraneo. Una sensazione che si rafforza poi con il vuoto delle parole della politica del potere, che non vuole ascoltare il grido di aiuto che viene lanciato… e ci sentiamo impotenti.
    Ci stanno togliendo pure la forza di urlare il nostro angosciante disappunto ma poi ci sono persone che, come te, hanno il dono della scrittura e riescono, nonostante tutto, a trasmetterci la speranza che cambiare si può perché non riusciranno a far tacere la parola della nostra libertà: grazie per esserci!
    Scrivi anche “la condizione difficile che sto vivendo in questa fase della vita”: FORZA! Altre volte le nuvole ora chiare ora scure hanno tentato di oscurare il nostro sole ma inutilmente: torna sempre a splendere più di prima e ora se guardi il cielo ci sono le rondini che ci “cantano” la loro dolce canzone di primavera.

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    • Caro Carlo, il dialogo tra noi non si è mai interrotto e sai che mi fa piacere leggere qui i tuoi pensieri.
      Sto cercando di mettere insieme tutte le parole di incoraggiamento ricevute, per ritrovare l’antica forza, quell’energia emotiva (quella fisica per ora purtroppo non c’è) che mi ha aiutato a superare i periodi più bui e difficili.
      In attesa della luce… (sai bene che il sole mi fa male)

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  14. bè, l’ultima domanda è pleonastica,a giudicare dal numero di persone che ti segue, ti ascolta e ti risponde.
    ma indubbiamente è segno di un malessere che credo legato all’inflazione di parole altrui, un vero bombardamento di notizie urlate, di affermazioni inconcludenti spacciate per verità illuminanti, di un presenzialismo ossessivo attraverso tutti i canali della comunicazione, da parte di persone che, loro sì, dovrebbero imparare l’arte del silenzio.
    ml

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    • Avevo un gran bisogno di sentire intorno a me una rete virtuosa di persone che non gettano le parole al vento e sanno sceglierle con cura, consapevoli del loro valore. Perché ogni parola può essere una carezza o può ferirti e farti male. Grazie Massimo, io sto provando a fare un po’ di silenzio anche dentro di me per far riemergere ciò che davvero conta nella vita di ognuno di noi.

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  15. Anche il silenzio parla, racconta…
    E’ il silenzio di chi sa ascoltare i pensieri dell’altro..
    e tu, cara amica, hai il dono di ascoltare le nostre parole, i nostri sogni…
    io ti chiedo solo di riprendere per mano le tue magiche parole e di condurci dentro alla tua magia!
    Il mondo ne ha bisogno…
    la vita lo chiede, lo supplica
    Tempo fa, un mio carissimo amico, mi definì sorridendo teneramente “un’ anarchica solitaria” E’ proprio vero…ho vissuto la mia infanzia dentro al canto splendido di mio padre, cantante lirico al teatro La Fenice, ho avuto l’inestimabile dono di vivere con la musica dentro ai miei splendidi figli, dentro al coraggio del mio amato compagno e loro padre.
    La musica, l’abbraccio con l’universo, è al di fuori di urla tempestose, di una realtà virtuale, costellata da un violento tradimento della vera bellezza.
    vivo nell’esistenza di un battito d’ali, nella libertà dello sbocciare di una delle mie rose, nel prodigio unico e irripetibile del tratto vitale del giorno…
    un abbraccio
    Adriana

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    • Sai Adriana, forse solo la musica potrebbe sciogliere il grumo di sofferenza che tenta ogni giorno di trascinarmi in un buco nero. Leggendo il tuo bellissimo commento (GRAZIE di cuore!), mi sono tornati in mente gli incontri di musicoterapia di gruppo dello scorso anno e capisco che ogni settimana mi hanno dato la benzina per vivere. Forse è questo che mi manca ora che la debolezza muscolare mi impedisce di parteciparvi.
      “La musica, l’abbraccio con l’universo…” Devo riprendermi con l’aiuto di nuove armonie e tu mi hai dato un suggerimento prezioso!
      Ancora grazie, cara Adriana, un abbraccio anche a te
      Cristina

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